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06.12.2012

CfP: V Convegno internazionale dell'AIBA. CHERNARUS. Ai margini – Fra i margini – Oltre i margini.

  • Ort: Banja Luka (BiH)
  • Beginn: 14.06.13
  • Ende: 15.06.13
  • Disziplinen: Sprachwissenschaft, Didaktik
  • Sprachen: Italienisch
  • Frist: 15.02.13

Il Dipartimento di Lingua e letteratura italiana e lingua e letteratura serba della Facoltà di Filologia dell’Università di Banja Luka (BiH) e l’Associazione Italianisti nei Balcani (AIBA) organizzano, venerdì 14 e sabato 15 giugno 2013, il convegno internazionale dal titolo CHERNARUS. Ai margini – Fra i margini – Oltre i margini.

 

Indicazioni tematiche:

1) La glottodidattica e la didattica della letteratura sono discipline marginali?

2) Quali sono i margini della lingua italiano standard oggi?

3) Servono ancora gli Studia humanitatis?

4) Marginalità rispetto al canone o marginalità del canone?

 

1. opzione

Sia in Italia L2 che all’estero LS, la didattica della lingua e letteratura italiana sembrano due discipline poco emergenti. Spesso vengono assoggettate ai meri insegnamenti di lingua e letteratura senza alcuna distinzione. Crediamo, invece che la glottodidattica e la didattica della letteratura siano insegnamenti a sé stanti, aventi pieno diritto a una propria evoluzione che merita una discussione metodologica. Proponiamo alcuni quesiti che potranno stimolare le vostre proposte:

 

1. La glottodidattica e la didattica della letteratura sono discipline recenti, alla luce di questo dato di fatto, oggi, siamo in grado di tracciare un loro sviluppo?

2. Quanto e come è diffusa la didattica acquisizionale della lingua italiana?

3. Può esistere una didattica acquisizionale della letteratura italiana?

4. I metodi didattici per la lingua e la letteratura condividono tutti la stessa importanza o alcuni sono centrali e altri marginali?

 

2. opzione

L’italiano standard mantiene una struttura solida o i suoi margini diventano sempre più labili e fatiscenti? È ancora una lingua o si è trasformata in un insieme di linguaggi e idioletti? Qual è il suo rapporto attuale con il dialetto? Alla luce di una sempre più crescente presenza in Italia di italofoni o aspiranti tali non di origine italiana, la loro italofonia rientra nei parametri della lingua standard? Proponiamo alcuni quesiti che potranno stimolare le vostre proposte:

 

1. La coprolalia, sempre più presente nella lingua parlata e scritta, è ancora marginale nella lingua standard?

2. Esiste una lingua italiana postmoderna?

3. I linguaggi usati nei social networks rientrano di diritto nell’italiano standard o sono ai suoi margini?

4. Nuovi e “vecchi” italofoni tra emergenti fenomeni come l’analfabetismo e l’illetteratismo.

 

3. opzione

Appare ormai evidente, e si trova al cento di un acceso dibattito, la crisi in cui versano oggi gli Studia humanitatis. Alcune delle principali cause sono state individuate nella trasformazione epocale della società di massa con la sua corsa al profitto, la ricerca della pratica utilità e l’imperante culto dell’immagine. La storia, tuttavia, è piena di trasformazioni epocali: perché solo di fronte a quest’ultima gli Studia humanitatis hanno ceduto le armi? Non potrebbe trattarsi di un’incapacità di adeguarsi al cambiamento, rivelatasi forse per la prima volta, piuttosto che di una conseguenza del cambiamento stesso? E se sì, quali potrebbero esserne le cause? Partendo da queste riflessioni, abbiamo formulato quattro interrogativi intorno ai quali concentrare il dibattito:

 

1. Esistono ancora principi di autorità e punti di riferimento con cui confrontarsi, eventualmente anche per esprimere dissenso e contestazione?

2. Il problema è più nel rapporto tra letteratura e lettore o nel rintracciare nuovi motivi per cui lo studio e l’insegnamento della letteratura ritrovino importanza per la formazione dei giovani?

3. Gli autori dei discorsi dei politici, gli scrittori di serie televisive di successo, etc., possono essere considerati come esempi di adeguamento alle nuove richieste che gli Studia humanitatis devono soddisfare? E se sì, perché vengono generalmente esclusi da questo ambito?

4. In un paese come l’Italia, la cui tradizione è saldamente fondata sugli Studia humanitatis, cosa comporta questa crisi? Quali sono le possibili vie d’uscita?

 

4. opzione

Il discorso sul canone della letteratura italiana è sempre al centro dei dibattiti storiografici, critici e didattici. Di pari passo con la marginalizzazione dell’idea di canone in quanto tale, la nostra letteratura ha sperimentato nel tempo un’ulteriore marginalizzazione: quella di chi, abituato a costituire per quel canone un punto di riferimento essenziale e privilegiato, si è ritrovato a vivere in una realtà sempre più periferica. Interrogandosi sulla possibilità di attribuire ancora un senso all’idea stessa di canone, ecco le proposte intorno alle quali riflettere e confrontarsi:

 

1. È ancora concepibile un canone della letteratura italiana? E, se sì, in quali termini?

2. In che modo possono rientrare nel discorso sul canone le vecchie e nuove marginalità della nostra letteratura: nei generi (narrativa vs poesia), nel gender (femminile vs maschile), nelle voci (cultura ‘ufficiale’ vs culture ‘altre’, come per es. quelle degli scrittori ‘migranti’)?

3. Esiste ancora una marginalità tematica all’interno della nostra letteratura?

4. Gli autori e le opere della nostra letteratura sono davvero diventati marginali rispetto a un canone internazionale? E, se sì, quali possono esserne le cause?

 

Il convegno si articolerà in due giornate e quattro sessioni, i contributi dovranno essere contenuti entro i 20 minuti, per lasciare spazio a un auspicabile dibattito.

 

Si prega, al fine di facilitare l’organizzazione, di proporre la propria partecipazione compilando il modulo scaricabile dal sito www.italianisticabl.eu o dal sito www.infoaiba.eu, e inviandolo agli indirizzi mail

- opzioni 1 e 2: danilo.capasso@unibl.rs

- opzioni 3 e 4: francesca.righetti@unibl.rs

entro il 15 febbraio 2013.

 

Entro il 15 marzo 2013 sarà inviata una mail di conferma ai partecipanti accolti.

È prevista la pubblicazione degli atti. Le lingue ufficiali del convegno sono l’italiano, il bosniaco-croato-serbo e l’inglese, tuttavia, viste anche le finalità didattiche del convegno, che sarà rivolto soprattutto agli studenti di italianistica, si invitano i relatori a utilizzare la lingua italiana per le loro comunicazioni, ed eventualmente a richiederci, attraverso il modulo di partecipazione, una traduzione totale o parziale del proprio testo in una delle altre lingue, da mettere a disposizione di quanti ne avessero bisogno.

 

L’organizzazione offrirà ai relatori vitto (nei giorni del convegno) e alloggio da giovedì 13 a sabato 15 giugno (tre notti). Le spese di viaggio saranno a carico dei partecipanti.

Potranno prendere parte al convegno solo coloro che, al momento dell’iscrizione (entro il 15 maggio 2013), risulteranno essere soci dell’AIBA.

 

Il comitato scientifico:

Lorenzo Bartoli (Madrid)

Massimo Bonafin (Macerata)

Danilo Capasso (Banja Luka)

Vesna Deželjin (Zagabria)

Smaranda Elian (Bucarest)

Mariapia Lamberti (Città del Messico)

Daniele Onori (Sarajevo)

Nevin Özkan (Ankara)

Francesca Righetti (Banja Luka)

Roberto Russi (Banja Luka)

Raniero Speelman (Utrecht)

Lucia Strappini (Siena)

Margherita Verdirame (Catania)

Julijana Vučo (Belgrado)

Von:  Roberto Russi

Publiziert von: cs